Come nasce una setta?
La setta nasce da una separazione; è infatti un’organizzazione socio- religiosa che si forma a partire da una tradizione religiosa storicamente consolidata,
dalla quale si prende le distanze. Capire come nasce una setta risulta estremamente importante per comprenderla anche nei suoi aspetti più sinistri e distruttivi (che rappresentano però solo una parte del fenomeno). Le fasi che accompagnano la nascita di una setta possono essere così descritte: a) Alterazione dei confini di una determinata credenza religiosa. Si verifica all’inizio del processo di separazione e conduce alcuni fedeli a mettere in discussione i fondamenti che delineano un movimento religioso. Il “problema religioso” viene percepito e analizzato in modo nuovo. b) Costituzione di un nuovo principio di autorità. Il gruppo di fedeli “dissidenti”, una volta analizzati e contestati i limiti della precedente religione di appartenenza, pongono in essere una nuova autorità nella quale si identificano e alla quale si sottomettono c) Ricerca di condotte di vita che marchino la radicalità della scelta religiosa. I nuovi fedeli interpretano la loro vita terrena secondo i principi della nuova religione. d) Temporanea o definitiva uscita dal mondo. Una delle caratteristiche più marcate ed evidenti della setta riguarda certamente l’allontanamento dal mondo che può essere meno marcato (come nel caso degli Hare Krishna), o estremamente radicale (come nei Mormoni). Questo tema verrà ripreso in un secondo tempo quando si analizzeranno le differenti tipologie di sette. La separazione è un atto fortemente articolato e complesso. All’interno di tale processo la setta pone in essere, struttura e professa un nuovo sistema di credenze, contrapponendolo alla religione precedente. La setta si afferma come tale quando: - si separa dalla chiesa o da una qualsiasi altra tradizione religiosa - si separa dal mondo - si separa talvolta anche dalla società di origine. La setta si caratterizza inoltre dal conflitto di natura religiosa, che esprime in forma implicita o esplicita. A tal proposito sembra che la connotazione negativa che accompagna il termine setta sia da ricercarsi proprio nella modalità conflittuale che la contraddistingue. Il centro del conflitto riguarda il rifiuto dell’autorità precedente e la ricerca di una nuova figura autoritaria nella quale gli adepti si riconoscono. L’importanza e la necessità di avere comunque una nuova figura autoritaria di riferimento trova la sua spiegazione nel bisogno da parte di tutto il gruppo di avere un garante nel quale poter confidare. I sistemi di credenze, che danno struttura e fondamento ad una religione, sono enormi magazzini di memoria collettiva; è pertanto necessaria la presenza di una autorità che si prenda l’impegno di vigilare sul patrimonio collettivo, che ne mantenga le linee guida e che funga da arbitro. Nella setta si distinguono due tipologie di leader: - il leader carismatico, spesso fondatore del movimento - il leader legittimato dal potere elettivo. E’ possibile poi che anche all’interno della stessa setta si generino nuovi conflitti, che seguono il medesimo processo già illustrato poc’anzi; può insorgere una controversia circa l’interpretazione della nuova dottrina e il dissenso può a sua volta o rientrare, o generare un’ulteriore separazione. Ricapitolando Una setta è un’organizzazione che, rispetto alla chiesa di origine, ha norme diverse e solitamente più rigide. La nuova comunità è numericamente più ridotta; i fedeli tendono perciò ad isolarsi maggiormente dal mondo esterno e a vivere in maniera più intensa la relazione con i membri del proprio gruppo. Nella setta esiste un superiore sentimento di uguaglianza tra i fedeli che può dar vita ad un maggiore senso di fusione negli adepti. Dr.ssa Elisa Stivanello Dr. Efrem Sabatti _ www.psicologobresciasabatti.it