AUTOSTIMA: E ACCETTAZIONE DI SE’
È un argomento che accompagna la vita di milioni di persone e che, in alcuni momenti della vita, più che in altri si affaccia in modo prepotente o a rivendicare un riconoscimento o, nella sua versione più problematica, ad affossarci dal punto di vista
AUTOSTIMA: E ACCETTAZIONE DI SE’
È un argomento che accompagna la vita di milioni di persone e che, in alcuni momenti della vita, più che in altri si affaccia in modo prepotente o a rivendicare un riconoscimento o, nella sua versione più problematica, ad affossarci dal punto di vista psicologico, emotivo e morale.
Stiamo parlando dell’autostima e del processo di auto accettazione.
Spesso questo concetto si accompagna ad una serie di falsi miti che hanno il paradossale effetto di aumentare il senso di insoddisfazione e di non accettazione, anziché il contrario.
Uno di questi ad esempio è l’idea, molto pompata ed esaltata da certi coach di crescita personale, di essere sempre al top, sempre felici, sempre in grado di affrontare istantaneamente ogni forma di difficoltà.
È chiaro che se è questo il modello di riferimento, mi sentirò continuamente sconfitto e inadeguato, perché è illusorio aderire ad uno standard così idealistico.
Vedremo invece alcuni consigli utili per rinforzare una sana autostima e una buona accettazione personale.
Possedere una buona autostima è la base di partenza per vivere più serenamente e in maggior libertà la propria vita, non perché diminuiscano gli eventi avversi, ma perché aumenta quella fiducia intrinseca in noi stessi che ci da la spinta per affrontarli con un piglio diverso. Tale cambio di prospettiva, a sua volta, ci permette sia di allontanarci dal peso dei condizionamenti passati, sia di essere meno influenzabili dai condizionamenti sociali e ambientali del presente (chissà cosa penseranno di me se…).
Avere una maggiore autostima, significa avere una maggiore capacità di “non romperci” e una maggiore capacità di “ripararci”.
Riguardo al primo caso però è opportuno specificare con una metafora cosa intendiamo.
È il concetto della resilienza, ossia la capacità di resistere agli urti, non rimanendo immutabili, ma deformandoci per accogliere il colpo, senza andare in frantumi. Quando parliamo di autostima, l’idea che maggiormente aiuta a comprendere il concetto è quello del sistema immunitario.
Accusa il colpo, ma prende le contromisure per diventare più forte.
Un buon indice di autostima sana è la capacità di non restare travolta dai picchi emotivi, se le cose vanno troppo male o, perfino “troppo bene”.
Chi ha una autostima traballante, infatti, non solo si abbatte, si deprime, si terrorizza se le cose volgono al peggio (mentre tale reazione, pur oscillando, rimane più stabile in chi possiede un’autostima consolidata e ben strutturata), ma si esalta in maniera sproporzionata, quando le cose vanno particolarmente bene, per poi precipitare alla minima flessione. Pensiamo ad esempio all’esaltazione narcisistica che viene pompata all’inverosimile, per poi franare inesorabilmente nella delusione più nera.
Sai qual è la prima grande differenza tra chi ha una buona stima di sé e chi no?
La diversa modalità di accettazione del limite, del fallimento, della fragilità. Una persona con una buona autostima ha una buona accettazione di sé e ciò le permette di apprendere dagli errori, migliorando l’autoefficacia e, di riflesso, l’autostima per la volta successiva.
La cosa positiva è che l’accettazione non è un concetto filosofico, da guru orientale, svincolato da parametri concreti e monitorabili e può essere appresa e rinforzata con esercizi e attività specifiche.
Le tecniche sono varie, ma una “facile” da instillare e da praticare è quella del mantra positivo.
Il mantra è una frase ripetuta in maniera “ossessiva” che, per il semplice fatto di tale ridondanza, diventa un automatismo, una sorta di pensiero ricorsivo o, in questo caso, una voce interiore.
Molte tecniche ne fanno largo uso, una frase che ritengo particolarmente efficace è una rivisitazione di quella utilizzata nel EFT che recita “nonostante questo problema (qui si può inserire il problema che ci affligge) io mi amo e mi accetto completamente.
Anche se non ci crediamo, anche se ci sembra una frase fatta, per il semplice fatto di ripeterla diventerà sempre più vera al nostro cervello.
Come consigliava Sant’Agostino a chi perdeva la fede “andate a messa, pregate, fate opere di misericordia, insomma, comportatevi come se ancora ci credeste e vedrete che la fede non tarderà a tornare”.